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Inserire qualche mossa di flair mentre si fanno drink è una di quelle cose che molti bartender sognano fare, o trovano molto interessante, ma spesso ci si ferma a pensare “non sarei mai capace” oppure “spaccherei tutto” . La verità è chiunque è in grado di imparare il flair, se ci si mette d’ impegno e segue un buon corso flair Roma come quello offerto dalla FBS.

L’ABC del corso flair Roma

Prima di tutto non pensiate affatto che il flair sia una una moda arrivata solo da pochi anni, il primo pioniere di questa tecnica fu Jerry Thomas che a metà ‘800 realizzò il Blue Blazer, un cocktail creato versando scotch infiammato ed acqua da una tazza all’altra creando una lunga scia infuocata.

Il flair moderno invece venne pensato negli anni ottanta, quando un gruppo di baristi della California decise di strutturare una serie di movimenti specifici per velocizzare il lavoro. Tali gesti inusuali finirono per attirare l’attenzione della clientela e di altri baristi che iniziarono a copiare le tecniche.

Questa tipologia di bartending oggi giorno è chiamata Working Flair ed è quella più comunemente usata nei bar poiché prevede l’impiego di movimenti rapidi ma d’impatto.

Quando si usa il working flair la velocità di preparazione di un drink non aumenta anzi i più bravi riescono addirittura ad abbassarla, poiché è incentrato sull’uso di pochi strumenti (bicchiere, Boston, guarnizioni varie) e soprattutto si usano bottiglie piene e non.

Per chi fosse interessato il nostro corso basic flair è finalizzato proprio al padroneggiamento di tale tecnica.

Sali di livello con i corsi flair più avanzati

Una volta che si è raggiunta abbastanza dimestichezza con il working flair allora il livello successivo è l’Exhibition Flair. Questo stile è volto più all’ intrattenimento vero e proprio, infatti occorrono svariati minuti per la preparazione di un cocktail, o alle competizioni ed è stato standardizzato nel 2008 dalla World Flair Association (WFA).

Ma le prime competizioni di flair iniziarono già a svolgersi verso il 1997 in America (oggi Las Vegas è casa dei 4 migliori flair bar) e da allora l’exhibition flair non ha fatto che evolversi, divenendo uno spettacolo a tutto tondo dove, oltre a quello che troveremmo comunemente dietro ad un banco, vengono usati altri strumenti. 
Se la sfida che pone l’exhibition flair vi alletta i nostri corsi advanced Flair ed extreme Flair si offrono di insegnarvi le migliori tecniche e routine che vi permetteranno anche di competere nei circuiti nazionali ed internazionali.

Le regole del buon Flair Bartender

  • Esercizio, esercizio, esercizio
  • Servire, servire, servire
  • Fare pratica a casa e mostrare i risultati a lavoro. Non fate mai al bar qualcosa che non siete al 100% capaci di fare a casa.
  • Fate pratica con bottiglie di Malibù vuote. La plastica che le avvolge le terrà insieme in caso si rompessero.
  • Fate molto esercizio. Prendetevi un pausa. Continuate ad esercitarvi.
  • Non fate flair da ubriachi
  • Imparate ad utilizzare entrambe le mani. All’inizio non sarà facile ma poter fare dei tricks con entrambe le mani fa effetto e velocizza il lavoro.
  • Divertitevi!

Se non vi abbiamo ancora convinto a seguire un corso flair Roma ricordiamo solo che aggiungere un po’ di flair al proprio servizio non fa mai male: non solo rende il lavoro più divertente ma aggiunge eleganza al tutto e affascina i clienti. Un risultato possibile? un incremento degli habituè e delle mance. Il risultato a cui tutti aspiriamo? Che un famoso bar ci offra una posizione molto ben pagata grazie alle nostre straordinarie abilità nel flair.
Allora, che aspettate?

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