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Avete mai sentito parlare della tendenza di abbinare i cocktail alcolici al cibo?

In Italia siamo abituati a degustare i nostri piatti in abbinamento con i grandi vini bianchi e rossi della tradizione, ma c’è chi ha deciso di osare, di sperimentate e vorrebbe sostituire il nettare d’uva con i cocktail…

La nuova tendenza dell’abbinamento food e drink si chiama foodpairing.

Il foodpairing

Il Foodpairing è una pratica che analizza l’abbinamento dei sapori in base alla composizione molecolare. Il principio base su cui il metodo si fonda è il seguente: gli alimenti si combinano bene tra loro quando hanno in comune i componenti aromatici più importanti.

Esplorando in rete si trovano numerosissimi spunti e numerosi siti specializzati che propongono i più svariati abbinamenti, a seconda del tipo di cucina locale e divisi per tipologia di alcolico (si possono praticamente abbinare cibi a tutte le basi alcoliche, dal vino alla birra al rum ai gin alle tequila o al whisky).

Uno dei siti di riferimento in questo ambito è www.foodpairing.com che offre la possibilità di selezionare degli ingredienti che si vogliono abbinare e consultare le varie proposte.

L’intuizione da cui è nata questa scienza è frutto dell’idea di Heston Blumenthal, Chef del ristorante The Fat Duck di Londra e Francois Benzi, chimico e studioso di aromaterapia, che hanno basato la loro ricerca di nuovi piatti sulla combinazione di alimenti i cui componenti hanno un gusto comune.

Abbinamento cibo e cocktail: le linee guida

La regola base di questa nuova tendenza è di non esagerare con l’alcol, meglio dunque evitare ricette con numerosi alcolici e scegliere delle ricette più semplici come ad esempio il Gin tonic e le sue infinite varianti o il Cuba libre (a base di rum e cola).

Nell’abbinamento di uno o più cocktail a delle pietanze si deve pensare prima di tutto a scegliere le affinità e non i contrasti, cibo e drink devono lavorare insieme affinché vengano esaltati i sapori e i profumi della degustazione.

Ad esempio con un piatto semplice, come può essere una caprese, con pomodoro mozzarella e basilico potremmo abbinare un gin tonic guarnito con cetrioli e foglie di menta fresca. Il drink arricchirebbe il sapore del piatto senza creare contrasto.

Regole fondamentali

Prima regola: sovvertire l’antica classificazione pre dinner, after dinner, long drink. Ora c’è un piatto, il vostro gusto e un cocktail da abbinare.

Seconda regola: sospendere il giudizio, e non esitare di fronte a nuovi gusti, odori e sapori;

Terza regola: fidarsi del bartender;

Quarta regola: arrendersi ai nuovi menù e sperimentare.

Per cui largo alla sperimentazione e quindi se il vostro alcolico preferito fosse la vodka, le ostriche crude sarebbero un abbinamento perfetto, vodka rigorosamente ghiacciata.

Il Brandy, abbinato solitamente a della pasticceria secca potrebbe essere un fidato compagno del jamon serrano stagionato e anche del pata negra.

La Tequila invece accostata a delle alette di pollo croccanti o a frutta esotica a ricordare le origini esotiche del distillato.

Il Gin è l’alcolico che si sposa meglio con le pietanze, e potrebbe essere accostato a carni rosse, cacciagione, o in alternativa in abbinamento a del salmone marinato.

Il rum, che probabilmente avete spesso degustato con un quadratino di cioccolato fondente, potrà esaltare i sapori di un formaggo di capra.

Con cosa abbinereste invece un Bloody Mary?

Ad un pinzimonio oppure qualche piatto sfizioso a base di avocado e formaggio…

E un Manhattan? Ci sono cocktail che chiamano la carne, e questo è uno di quelli: dei bocconcini di agnello in crosta di erbe potrebbero rivelarsi una gradita sorpresa. In alternativa, olive nere al forno come non ci fosse domani e qualche bocconcino di acciughe con pane nero saranno uno sposalizio perfetto.

L’accostamento cibo/cocktail sta facendo capolino e si propone come vera e propria tendenza, scopriremo con il tempo se la sperimentazione avrà dato i suoi frutti.