La verità sulla nascita dello Spritz rimane incerta ma è indubbio che si tratti dell’aperitivo italiano più amato anche a livello internazionale: come si prepara il cocktail Spritz? Ecco la ricetta per bartender e qualche notizia sulla sua storia.
Non è del tutto chiaro quando sia nato. Qualcuno dice che risalga agli anni precedenti l’Unità d’Italia per opera dei soldati austriaci nel Triveneto, qualcun altro ritiene che sia da datarsi intorno al 1917 nelle zone intorno al Piave durante la Prima Guerra Mondiale. In ogni caso la parola Spritz è di origine austriaca e si riferisce all’atto di spruzzare il vino con un tocco di acqua gassata.
I vini veneti, con una gradazione alcolica molto alta, venivano allungati con l’acqua per renderli più frizzanti e gradevoli da bere senza le conseguenze di una bevanda troppo forte e la fastidiosa emicrania dovuta all’ubriachezza. Un’usanza, questa, diffusa anche in altre zone d’Italia con nomi diversi. Eppure è stato lo Spritz a diventare il più famoso drink a base di vino allungato.
La ricetta originale dello Spritz prevedeva semplicemente vino bianco e soda in pari quantità. Solo qualche anno dopo, con la nascita dell’Aperol, la ricetta è stata modificata ed è diventata quella che assaporiamo ancora oggi.
Nel 1919, con l’apparizione dell’Aperol a Padova, si inizia a macchiare il vino con il celebre bitter rosso. Nel tempo la ricetta è stata codificata e, pur esistendo oggi numerose varianti del cocktail, la struttura di base resta invariata. Dal 2011 l’Aperol Spritz, noto anche come Italian Spritz o Venetian Spritz, è stato inserito ufficialmente nella lista dei cocktail dell’IBA.
Prepara lo Spritz perfetto con 6 cl di prosecco versati su una fetta di arancia in un bicchiere basso con ghiaccio. Aggiungi 4 cl di bitter e una spruzzata di soda. Il drink è pronto da servire e da gustare assaporando anche tutta la sua lunga e appassionante storia.