Avete mai sentito parlare delle sfere di ghiaccio giapponesi? Si ottengono tramite una tecnica di ice carving con la quale realizzare la forma sferica. Una forma che dura più a lungo del classico cubetto e permette di migliorare l’esperienza del drink.
Il ghiaccio in un cocktail infatti non ha solo lo scopo di raffreddare la bevanda ma anche quella di esaltarne il sapore, perciò è un ingrediente fondamentale di molte ricette che non va trascurato. Persino nella forma.
Le sfere di ghiaccio vengono scolpite tradizionalmente a mano secondo una tecnica messa a punto in Giappone e poi diffusa in tutto il mondo. Di solito le sfere vengono realizzate appositamente per ciascun cliente dando valore ulteriore ad un buon whisky on the rocks.
Nel mondo del bartending l’ice carving è una vera e propria forma d’arte e ottenere sfere di ghiaccio non è affatto facile perché richiede perizia e tecnica oltre ad una buona dose di attenzione per non rischiare di farsi male.
Gli attrezzi per eseguire questo particolare ice carving sono speciali coltelli e seghetti. Con la giusta pratica e gli strumenti adeguati si creano le sfere a partire da un blocco unico di ghiaccio tagliato a cubetti via via rifiniti a mano trasformandoli in sfere perfette.
I barman più esperti e audaci praticano questa tecnica addirittura senza guanti, sicuri della propria arte. Ma non si tratta solo uno sfoggio di perizia. Il motivo per cui il ghiaccio viene scolpito in forma sferica ha una ragione precisa.
Gli angoli dei cubetti infatti si sciolgono più rapidamente rispetto ad una sfera che ne è priva. In questo modo le sfere di ghiaccio, durando più a lungo, consentiranno di sorseggiare il drink senza fretta. Il più pregiato whisky non verrà annacquato rapidamente dal ghiaccio e si potrà gustare con comodo.
Generalmente si preferisce partire da blocchi di ghiaccio abbastanza grandi in modo da lasciare spazio alla creatività del barman che potrà creare non solo sfere di varie dimensioni ma anche altre forme particolari, per esempio diamanti di ghiaccio