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L’Italia è la patria del caffè, il nostro espresso è famoso in tutto il mondo e in fondo ognuno di noi si vanta di saper preparare un buon caffè, ma è davvero cosi? Molta gente si tuffa nell’avventura “bar” senza un’adeguata preparazione, senza conoscere bene le macchine ed il risultato è perfettamente visibile nella tazzina. Per essere competitivi al giorno d’oggi è necessario specializzarsi e quale miglior modo di farlo se non seguendo un corso caffetteria Roma.

Le basi del corso caffetteria Roma: storia del caffè

Allo stesso modo in cui un sommelier deve conoscere la storia e le qualità dei vini che serve al cliente, un barista deve sapere cos’è il caffè, le sue varietà, conoscere un minimo della sua storia e quale tipologia di caffè è più adatta a determinate bevande.

Il cammino del caffè come lo conosciamo oggi inizia secoli fa, nelle foreste del caffè in Etiopia dove, narra una leggende, un pastore etiope di nome Kaldi si accorse che quando le sue capre mangiavano le bacche di un determinato albero diventavano così irrequiete che si rifiutavano addirittura di andare a dormire. Kaldi raccontò tutto all’abate di un vicino monastero, che decise di preparare una bevanda con i chicchi di tali bacche e confermò le qualità energizzanti della pianta.
La voce della famosa bevanda si sparse ed il caffè raggiunse la penisola Arabica e da lì, pian piano tutto il globo.

Caffè globale: cosa influisce sulla sua qualità e sapore?

Nel nostro corso apprenderete che il caffè cresce nelle zone equatoriali del mondo, in una fascia chiamata “the coffee belt” che comprende numerose nazioni. Le due varietà più conosciute sono l’Arabica, che cresce al meglio ad elevate altitudini su terreno molto fertile, e la Robusta, che invece preferisce alte temperature e attecchisce su terreni più bassi.

I fattori che influenzeranno il loro sapore sono molteplici e non sempre governabili come i nutrimenti nel suolo, la quantità di pioggia e sole a cui le piante sono esposte, anche la precisa altitudine a cui è cresciuto il caffè può influenzare il sapore del prodotto finale.


Queste variabili, combinate con il modo in cui le bacche sono processate dopo essere raccolte contribuisce alla distinzione del caffè tra nazioni e piantagioni in tutto il mondo. La combinazione di tali fattori è così complessa che anche in una singola piantagione è possibile trovare differenze in qualità e sapore.
Dunque la tipologia e la qualità dei vostri chicchi giocheranno una grande parte nel determinare se il vostro sarà un ottimo espresso o un pessimo espresso, ma non solo.

Le 5 M ovvero la regola aurea per ottenere un buon caffè

  • Miscela
  • Macchina del caffè
  • Macina dosatore
  • Mano dell’operatore
  • Manutenzione

Come possiamo vedere da questi punti, la miscela è solo uno step dei tanti che porteranno alla creazione del vostro espresso.

È importante scegliere chicchi di buona qualità ma lo è altrettanto avere un buon macinadosatore al proprio fianco; tale strumento dev’essere proporzionato alla quantità di caffè da macinare per poter servire il giusto numero di espressi di cui avete bisogno e deve permettervi di ottenere sempre una polvere fina ed omogenea.

Infatti polveri grossolane non permettono di ben dosare le quantità e producono caffè meno saporiti del previsto.
Assieme al macinadosatore non va dimenticata la macchina del caffè, che dovrà rispondere appieno alle nostre esigenze e automatizzare fattori che un barista esperto dovrà comunque tenere sempre d’ occhio, come la temperatura dell’acqua (tra gli 88° e i 92°), il tempo di estrazione (circa 30 secondo per ottenere l’espresso perfetto) e la pressione della macchina (che dev’essere attorno ai 9 bar per permettere all’acqua di filtrare correttamente il caffè).


Riguardo alle 2 M finali, “la mano dell’operatore” ovviamente è qualcosa che si ottiene dopo corsi e svariata pratica, che come sappiamo tutti rende perfetti; la manutenzione invece è un qualcosa su cui spesso alcuni tendono a tralasciare. Non si tratta solo di controllare se tutti gli apparecchi siano funzionati ma, ovviamente, anche il ben ripulirli.

Spesso quando si va di fretta si dimentica di ripulire per bene il portafiltro tra un espresso e l’altro o dei beccucci, ma va da se che residui di caffè esausto nei nostri attrezzi può condizionare il sapore di nostri futuri espressi e quindi sarà nostra cura mantenere la massima igiene.

Se vuoi imparare a padroneggiare al meglio queste regole e a muoverti senza difficoltà nel mondo dei bar allora il corso caffetteria Roma potrebbe essere proprio quello che fa al caso tuo. I nostri programmi coniugano teoria e pratica in modo da darti una formazione completa su tutto ciò che riguarda il mondo del caffè e le capacità adatte per lavorare nei miglior bar o, perché no, aprirne uno tutto tuo di successo.