Scambiato spesso con il Negroni per la loro evidente somiglianza cromatica, il “cardinale” cocktail ha in realtà un carattere e una storia tutti suoi. Scopriamo quando è nato, come si prepara il cocktail cardinale e qualche curiosità interessante.
La storia di questo cocktail è molto particolare e ci svela il motivo del suo nome che non sta solo nel colore, così simile a quello della veste di un cardinale. Pare infatti che fosse proprio un alto prelato romano a richiederlo al suo barman preferito nel bar di un hotel romano.
Negli anni Cinquanta il cardinale alloggiava presso l’Hotel Excelsior di via Veneto, una delle zone più esclusive della capitale, e durante le sue visite a Roma soleva frequentarne il bar. Ogni sera chiedeva al barman di fiducia di servirgli questo particolare cocktail preparato esclusivamente per lui su precise indicazioni riguardo agli ingredienti. Era infatti lo stesso cardinale, si dice, a fornire al barman la ricetta.
Nel tempo il barman ha iniziato a servire il cocktail del cardinale anche agli altri clienti del locale riscontrando un buon successo e decidendo quindi di inserirlo nel menu fisso del bar. E da lì la leggenda si fa storia e il cocktail cardinale, così chiamato in omaggio al prelato che lo richiedeva, è diventato un caposaldo tra gli aperitivi e si trova in tutta Italia.
Si tratta di un cocktail alcolico dal colore rosso vivo e dal profumo molto intenso. Gli ingredienti necessari sono solo tre ed è semplice anche il procedimento richiesto per preparare questo cocktail. A patto di avere a disposizione gli strumenti giusti, s’intende.
Per prepararlo in casa ti servirà infatti un mixing glass per miscelare gli ingredienti che comprendono 5 parti di gin, 3 parti di vermouth dry e 2 parti di bitter Campari. Aggiungi cubetti di ghiaccio e miscela con lo stirrer. Filtra, versa il cocktail in una coppetta da Martini ben fredda e servi con una scorza di limone. In alternativa puoi servirlo in un classico bicchiere alto da cocktail.